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Google Analytics è illegale in Italia?

Il più famoso ed utilizzato software gratuito per il monitoraggio dei siti è stato dichiarato illecito dal Garante della Privacy

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Restano poco più di 80 giorni per adeguarsi: come è possibile oggi risolvere la questione e non incorrere in sanzioni?

A seguito di alcune segnalazioni risalenti al 2020, recentemente il Garante della Privacy si è pronunciato circa l’utilizzo di Google Analytics su di uno specifico sito web italiano, rivelando una violazione.

Nello specifico, il Garante ha dichiarato illecito il fatto che Google Universal Analytics, così come implementato sul sito in questione, trasmette dati personali (nello specifico, l’indirizzo IP) ai propri server localizzati negli Stati Uniti, entrando in conflitto con le normative previste dal GDPR europeo e rispetto al quale la legislazione americana non offre sufficienti garanzie.

È stato dunque intimato al sito in questione (senza riferimento a sanzioni amministrative o penali) di adeguare il sistema entro 90 giorni.

Come il provvedimento del Garante su Google Analytics potrebbe riguardare anche il tuo sito?

Pur trattandosi di un provvedimento espresso su di un singolo caso, l’invito ad un adeguamento entro i 90 giorni interessa tutti gli utilizzatori di sistemi che esportano dati personali dalle piattaforme verso paesi extra UE, come appunto la versione attuale di Google Universal Analytics.

Ciò sia per evitare future sanzioni amministrative e/o penali, sia per non farsi trovare impreparati qualora, trascorsi i 90 giorni, il Garante dovesse effettivamente dichiarare non GDPR compliant l’utilizzo di Google Universal Analytics.

Tuttavia, è bene evitare inutili allarmismi: il Garante non ha bloccato Google Analytics e non vi è ad oggi la necessità di abbandonare tout court le piattaforme di web analytics, dal momento che questo significherebbe rinunciare a dati fondamentali per l’analisi del  rendimento delle attività di marketing.

Per quanto prevedibile ad oggi, l’attuale versione di Google Universal Analytics (GA3) nella sua configurazione standard, potrebbe essere effettivamente dichiarata illecita nei prossimi 90 giorni.

In teoria, è possibile adeguarla, programmando personalizzazioni sul funzionamento che possano garantire il rispetto del dato. Tuttavia, Google ha già annunciato da tempo che dal 1 luglio 2023 questa versione di Analytics smetterà di raccogliere dati, quindi di funzionare.

Vale dunque la pena investire tempo e denaro nell’implementazione di GA3, quando è già disponibile una nuova versione più tutelante a livello di privacy, Google Analytics 4?

Google Analytics: cosa puoi fare entro i prossimi 90 giorni per tutelare la privacy degli utenti senza perdere dati?

Ad oggi non esiste LA soluzione, poiché questa non è delineata all’interno del provvedimento. Sarà dunque necessario tenere monitorate le evoluzioni della questione. 

Considerando che Google sta già comunicando che dal 1° luglio 2023 cesserà completamente la possibilità di utilizzare Google Universal Analytics, nasce naturale il pensiero di velocizzare il passaggio a Google Analytics 4, che a differenza della versione precedente permette di anonimizzare l'indirizzo IP, utilizzandolo solo per l’estrazione di alcuni dati ma non conservandone traccia.

GA4 prevede inoltre alcune opzioni che - se adeguatamente configurate - consentono di anonimizzare ulteriormente i dati personali a livello tecnico.

C'è infine la possibilità di adottare ulteriori misure restrittive che mirino a migliorare la protezione e il rispetto della scelta dei singoli utenti in termini di privacy e utilizzo del dato.

A tal proposito, è intervenuta l'Avv. Angela Lo Giudice nella Diretta Facebook con Matteo Zambon del 24/06/2022 relativa a "Google Analytics è davvero illegale in Italia?", sottolineando che
"un articolo del GDPR - art.49 (ndr) - dice che se l'interessato presta il consenso, con tutti i requisiti che il consenso deve avere (libero, specifico, adeguatamente informato, sempre revocabile), può essere ammesso il trasferimento dei dati extra UE anche in assenza di tutte le garanzie". È quindi necessario "chiedere all'utente un consenso specifico, che è diverso dal consenso dell'utilizzo dei cookie, in cui bisogna dire in modo chiaro e trasparente che 'per svolgere determinate attività esporteremo i suoi dati'." (min. 18-20 del video).

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Google Analytics 4: perchè accelerare il passaggio è utile (non solo) ai fini della protezione dei dati personali

Come già anticipato a partire dal 1° luglio 2023 Google Analytics 4 (GA4) sarà l’unica versione di Google Analytics utilizzabile: si tratta dunque di anticipare un passaggio comunque obbligato.

Già da diversi mesi stiamo consigliando ai nostri clienti di installare e configurare GA4 sui siti aziendali, senza attendere luglio 2023: il vantaggio è quello di  iniziare a raccogliere dati da subito e arrivare a luglio con uno storico di almeno 12 mesi.

GA4, infatti, elabora i dati e sviluppa i report in maniera sostanzialmente differente rispetto al suo predecessore: eventuali comparazioni fra i due sistemi risulterebbero complesse e poco efficaci.

Oggi, accelerare il passaggio a GA4 è diventato urgente anche ai fini della privacy, per arrivare allo scadere dei 90 giorni con misure di protezione del dato personale sensibilmente più alte.

Al momento nessuno è in grado di garantire che GA4 rispetti al 100% le normative del GDPR europeo. Tuttavia le informazioni disponibili fanno pensare che - se adeguatamente configurato e affiancato ad altre soluzioni di anonimizzazione - permetta di schermare con maggiore efficacia la trasmissione di dati personali verso aree extra UE, reale nodo della questione.

Se hai già installato GA4 non ci sono indicazioni circa azioni urgenti che, ad oggi, dovresti mettere in atto. Preoccupati solo di adattare o disattivare il “vecchio” Google Universal Analytics, entro i prossimi 90 giorni.

LA VERSIONE DI GOOGLE ANALYTICS INSTALLATA SUL TUO SITO RISPETTA LE DIRETTIVE DEL GARANTE?
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