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La fibra ottica si realizzerà: 224 città entro il 2019

La fibra ottica raggiungerà 7,5 milioni di case entro il 2019.

banda largaEnel Open Fiber, società creata ad hoc nel Dicembre scorso con l'obbiettivo di realizzare e gestire le infrastrutture dedicate alla fibra ottica, ha finalmente presentato il piano strategico per portare la fibra ottica nelle prime 224 città italiane. La società ha dichiarato che, entro tre anni, porterà la banda ultralarga direttamente nelle case delle persone (FTTH) con un investimento di 2,5 miliardi di euro. Più nel dettaglio, saranno 7,5 milioni le case che dovranno essere cablate allo scopo, in modo da poter ricevere la fibra ottica direttamente a domicilio.

Cosa prevede il piano strategico per la banda ultralarga?

Il piano strategico, per gestire in maniera calibrata gli investimenti, prevede un roadmap "a tappe" in cui verranno suddivise le città in base a fattori economici, tecnici e ambientali. Le prime 224 città rientrano nei Cluster A e B, le due zone migliori in termini di ritorni economici e di condizioni di mercato. I Cluster C e D, per il momento, resteranno scoperti in quanto non possiedono ancora le condizioni ottimali per il raggiungimento e l'installazione della fibra ottica.

Per ammortizzare l'investimento, inoltre, Enel OpEn Fiber sfrutterà la rete elettrica già esistente per convogliare i cavi della fibra ottica direttamente nelle case, senza la necessità quindi di investire in scavi e opere di manutenzione aggiuntive.

Per quanto riguarda la fornitura e la gestione della banda ultralarga, la società ha specificato che opererà nel mercato in veste di "wholesaler", fornirà e gestirà le strutture dedicate alla fibra ottica, ma non agirà in veste di operatore, che spetterà invece ad altre società, come Vodafone e Wind, che hanno già dichiarato di partecipare al progetto. Quindi, a loro spetterà il compito di stabilire le offerte per gli utenti. Enel OpEn Fiber si è dichiarata comunque aperta all'ingresso di nuovi investitori.

Il piano riguardante la diffusione della banda ultralarga in Italia si inserisce nell'ottica di colmare il Digital Divide del paese, un problema molto sentito in Italia, e risponde alle direttive emanate dall'Agenzia Digitale Europea, che prevede l'adeguamento alla normativa europea entro il 2020.

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